Il mio contributo a "un libro in cui si raccontano le sensazioni, le paure, gli odori, le speranze di quei drammatici momenti. Un libro a più voci."
Il 2 agosto 1980 ero un ragazzino
quindicenne.
Al mio paesello si stava svolgendo la
festa dell'amicizia. La corrispondente festa dell'unità della
democrazia cristiana.
Si stavano già sperimentando le
comunioni di intenti. Infatti, nella settimana successiva, le
medesime strutture sarebbero state prese in carico dai comunisti per
la loro festa dell'unità (e non sparivano bambini !!!).
Aveva un senso costruire qualcosa
assieme e usarlo quando necessario.
I miei genitori erano volontari a tempo
pieno alla festa, mia madre in cucina, mio padre tuttofare.
Io dovevo dare una mano, che non davo,
e quella mattina eravamo tutti nel piazzale intitolato a J.F.
Kennedy, mentre si stava preparando tutto per il pranzo.
Già si sentivano i profumi della carne
alla griglia e del ragù fresco.
Allora non c'erano internet né i
cellulari e le notizie arrivavano con l'Edizione Straordinaria del
telegiornale, il mitico tg1.
Oppure per passa parola telefonico,
all'autorità del paese, il primo a essere informato a quel tempo, il
sindaco.
Arrivò e raccontò quello che era
successo. Noi ragazzini eravamo lì intorno e almeno io non colsi
subito la tragedia di quella giornata.
A 100 km di distanza Bologna era allora
una città lontana. Dal paesello non si usciva molto spesso, men che
meno per andare nel capoluogo della regione.
Era un brutto periodo. Un periodo di
morti ammazzati e di stragi impunite.
Esplosioni, attentati.
Moro era stato ucciso solo due anni
prima.
Noi ragazzini sentivamo di rimbalzo che
accadevano tutte queste cose, le br, i fascisti, a scuola non si
parlava di politica o di storia contemporanea. Credo fosse una scelta
precisa di quel periodo.
Anche le tribune politiche erano dei
musei di statue di cera parlanti (ma vedendo le attuali quasi le
rimpiango), e certamente noi adolescenti non le guardavamo.
Nella mia terza media, finita da solo
un anno, avevamo cominciato a studiare l'inizio della prima guerra
mondiale.
Il ventennio fascista era ancora troppo
vicino per molte persone che lo avevano vissuto, da una parte o
dall'altra.
Molti fatti li avrei poi imparati negli
anni successivi. Molti ma certamente non tutti, e molti non li
imparerò, non li impareremo mai.
Come la verità su questa bomba del 2
agosto.
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