sabato 30 luglio 2005

L'AMANTE

Sono le cinque pomeridiane. Finalmente posso andarmene dal lavoro. E' incredibile quanto attendo quest'orario. Ma motivo di tanta ansia di scappare è dovuto a chi incontrerò tra poco. Mia moglie non sa di questa mia passione e mi guardo bene dal rivelargliela.

E' una cosa segreta e tale deve rimanere. Perché perderebbe il fascino che emanano la sua carrozzeria, i suoi occhi e tutto il resto al quale è meglio non pensare.

Come potrei vivere senza vederla più. So che non sarà mai possibile avvicinarla. Lei è troppo al di sopra di me. Non potrò mai permettermela. Farei qualsiasi cosa per averla ben sapendo che non ci arriverò mai.

Ecco l'autobus. Finalmente sono in viaggio verso lei, l'amata. E' una dolce illusione pensare che stia aspettandomi dietro la vetrina del negozio. Ma che ci volete fare, anche questo fa parte del gioco che esiste tra noi.

Mi rendo conto che la mia è solo una dolce illusione . Chissà chi sarà il fortunato che se la porterà via. Ma eccomi ormai alla fermata che prediligo. Scendendo qua posso ancora giocare un poco con la fantasia prima di sorpassare l'angolo del palazzo dietro al quale mi comparirà lei.

Sono un attimo emozionato stasera, come tutte le altre sere del resto, solo perché fra pochi passi riuscirò a scorgerla in mezzo alle altre.

Ecco che mi avvicino all'angolo della casa, alla mia droga per la vita, al motore dell'esistenza, alle ruote con i cerchi in lega, alle sue portiere con chiusura centralizzata. E il tettuccio apribile elettricamente. Al volantino antiscivolo con il simbolo in bell'evidenza.

E le prese d'aria laterali con quelle decine di alette. E su tutto trionfante quel bel rosso corsa che completa ed esalta il tutto permeandola fin nei più angusti recessi. Fra poco sarò ancora davanti ai suoi fanali ammiccanti. Io e lei, separati soltanto dalla vetrina del concessionario. Aspettami, Ferrari Testarossa, fra poco sarò ancora da te.