lunedì 27 ottobre 2014

domenica 28 settembre 2014

Concorso letterario "Turno di notte" VI Edizione (2014)


Dall'incipit (in rosso) dovevamo continuare a scrivere un racconto compiuto in un massimo di 4500 battute.
Di seguito il mio racconto scritto nella notte del 6 settembre 2014.

Quando la vide dalla finestra, nell'appartamento soltanto al di là della strada ma così lontana, già con la borsetta in mano, troppo distante per raggiungerla prima che potesse uscire e sparire, non poté fare altro che fermarsi e stringere la pistola, a rischio di farsi partire un colpo in tasca.
Un errore. Un numero in più, o in meno.
Lo avevano mandato nella casa sbagliata.

Adesso doveva scappare. Scappare a perdifiato. Scappare lontano per non essere raggiunto.
Sapeva quel che sarebbe successo adesso.
Lui, Nick, sarebbe diventato la preda.
Le regole prevedevano questo.
Art. 3 del regolamento di “12 ORE”: “Nel caso la tua preda ti sfugga nelle dodici ore, ne prendi il posto per le prossime dodici ore”.
La ragazza era troppo lontana e ormai irraggiungibile e se non l'avesse freddata entro un quarto d'ora il suo tempo sarebbe scaduto.
Poi per altre dodici ore non ci sarebbe stato altro che fuggire, con qualcuno, che lo avrebbe braccato.
Il suo inamovibile bracciale al polso era ancora acceso sul verde, il colore del cacciatore.
Dopo sarebbe stato indicato seguito e monitorato da uno spettatore estratto (il navigatore) il cui unico scopo sarebbe stato quello di farlo uccidere e vincere il grosso premio conseguente.
Nick era arrivato quasi alla sua preda, un solo numero civico errato lo portava da una ricca vincita e conseguente fine del suo gioco, a rischiare tutto, compresa la sua vita.

La ragazza era ormai sparita, il tempo era concluso e nel bracciale il led acceso adesso era il rosso. Questo gli confermava che era diventato preda.
Adesso non esisteva altro che fuga e difesa.

giovedì 10 luglio 2014

a un affaccio, (ma non ha l'h...)

Segnalo la "perla di italiano" scritta nell'articolo di un giornale locale.
L'ho cerchiata in rosso come facevano (una volta) le maestre.
L'errore è sempre in agguato...ma in questo caso la maestra era in vacanza.