lunedì 29 luglio 2013

Concorso letterario "Turno di notte" V Edizione - 2013

Beh, questa cosa è decisamente strana. Sono in fila alla cassa del cinema per fare il biglietto, quando d'un tratto mi si avvicina un tipo mai visto con la faccia più arrabbiata del mondo. E ringhia "Hai un bel coraggio a venire qui, Andrea!" "Eh?" dico io, mentre le altre persone in fila ci guardano perplesse. "Aspetta che Roberto scopra che sei qui, e poi vedrai" ruggisce il tipo, arrabbiatissimo. E poi scompare a passo svelto. Ora, ho due domande nella testa. Chi è Roberto? E, soprattutto, chi diavolo sarebbe Andrea? Io no di sicuro.

Da questo incipit dovevamo continuare a scrivere un racconto compiuto in un massimo di 4500 battute.
La particolarità di questo concorso letterario è di essere unico nel suo genere (per quanto ne so io, ne esisteva solo un altro simile fino a pochi anni fa che si chiamava "Scritto in una notte").



Per comodità copio e incollo :
 "I racconti dovranno essere sviluppati da un incipit appositamente scritto anche quest’anno da Gianluca Morozzi, che verrà comunicato verbalmente ai presenti alle ore 22:00 del 06/07/2013 e contemporaneamente diffuso in rete sul sito di riferimento del concorso www.officinewort.it. Gli elaborati dovranno essere consegnati o inviati a mezzo e-mail entro le ore 5:00 del 07/07/2013."

E continuo con il c/i :
"Chi vorrà essere fisicamente presente potrà trovarsi con gli altri partecipanti sabato 6 luglio 2013, alle ore 21:30 (ma se arrivate prima ci scappa una bottiglia di vino e qualche chiacchiera) presso l’Azienda Vitivinicola Gandolfi (Via Loreta Berlina 1/2 Dozza Imolese - Bo ) mentre tutti quelli che non riusciranno ad essere presenti di persona, potranno partecipare scrivendo in contemporanea dal luogo in cui si trovano."


E' un gran bel concorso anche per i premi in palio (12 bottiglie di ottimo vino dell'Azienda Vitivinicola Gandolfi) al primo e a seguire per gli altri premi simili.
L'atmosfera della scrittura collettiva fatta sul luogo è parte del divertimento, ma quest'anno non sono riuscito ad essere presente.

Sono tre anni che partecipo e questo è il risultato della fatica notturna di quest'anno (e non sono tra i vincitori ).
Con il tempo pubblicherò anche le altre partecipazioni...



Noto allora la presenza di una ragazza all'estremità opposta della sala biglietteria del piccolo cinema. Estrae una pistola e la punta verso di me. “Andrea !!!” e spara solo un attimo dopo che io mi sono buttato a terra. Il colpo è silenzioso e si conficca contro la parete alle mie spalle. La ragazza intanto si avvicina ma l'uomo che mi aveva aggredito poco prima le arriva alle spalle e le spara all'altezza del cuore, uccidendola sul colpo. L'uomo mi urla “Vattene”. Nel frattempo la mia ragazza, Monica, ritornata dalla toilette, assiste alla scena. Mentre una donna grida. Grida con tutto il fiato che ha in corpo : “Aiutooooooo, aiutooooooo”. “Ma che cosa sta succedendo Stefano ?” Mi chiede Monica. 


Prima che riesca ad avvicinarmi alla ragazza stesa a terra per cercare di capire non so neanche io cosa, un uomo in fila si gira verso di me fissandomi mentre dice qualcosa a qualcuno collegato con un auricolare. Un altro uomo in fila spara a bruciapelo a quello che mi fissa. “Scappiamo” urlo a Monica e corriamo fuori dove un'auto nera parte inseguendoci. Imbocchiamo una scalinata stretta a sinistra che scende verso la strada sottostante. Sentiamo lo stridore della frenata sopra di noi. Ci sparano addosso ma tra il buio e la distanza che aumenta non ci colpiscono. Poi sento un urlo di dolore e subito dopo un corpo che casca giù dalle scale. Sento che l'auto riparte sgommando. Continuiamo a correre e arriviamo alla strada sotto proprio mentre giunge l'auto inseguitrice. Monica non ce la fa più, provo a trascinarla nuovamente su per le scale, ma stanco anche io, inciampo e casco. Cerca di aiutarmi a rialzarmi ma ormai l'auto nera ci affianca e mi aspetto il peggio. Il finestrino del lato guidatore si abbassa e la voce indistinguibile che mi aveva aggredito dentro al cinema ci parla, stavolta pacata : “Salite in fretta”. Saliamo. Anche non credendo alle sue parole, non avremmo la forza di fare altro. Nell'auto ci sono i cadaveri di altri due uomini. L'auto parte e noi rimaniamo in silenziosa attesa. “Tu, come ti chiami ?” Mi chiede fissandomi nello specchietto retrovisore. “Stefano”. “Stefano, sei in grave pericolo”. Fa una pausa e intanto parcheggia al lato di una strada qualunque. “Mi dispiace di averti coinvolto, ma per far venire allo scoperto l'assassino dovevo recitare quella commedia dentro al cinema accusandoti di essere Andrea che conosce Roberto”. “Andrea è stato fatto passare che fosse una importante pedina della nostra organizzazione”. “L'assassina non sapeva chi fosse Andrea, che in realtà non esiste. Avevamo fatto passare l'informazione che Andrea era in quel cinema per farli venire allo scoperto. Capisci adesso ? Era solo una trappola” “Ti ho scelto solo perché in quel cinema eri la persona con le caratteristiche fisiche giuste.” Comincio a capire... e ad odiarlo. Ma se tutti quelli coinvolti sono morti, dispiace per loro (poco), adesso... : “Quindi adesso sono libero di andarmene, Andrea, cioè quello che ero io per gli assassini, è tornato nuovamente ad essere un personaggio senza volto...” mi viene da dire speranzoso mentre stringo forte le mani di Monica che ascolta attonita. “No, ti hanno fotografato e tutta l'organizzazione ha i tuoi dati, saranno già andati a casa tua, prova a fare una telefonata con il mio telefono”. Chiamo e senza dire chi sono una voce risponde : “Signor Stefano, sono l'agente Rossi, ci dica dov'è che la veniamo a prelevare subito. In casa sua non può rientrare, c'è stato un incendio nell'appartamento sopra al suo e lo stabile è stato dichiarato inagibile”. Interrompo la comunicazione. Si volta per guardarmi bene negli occhi, la sua espressione è decisamente minacciosa. “Adesso per loro, tu sei diventato Andrea !!!”. Distoglie gli occhi e guarda fuori dall'auto. “E anche per noi lo sei e tuo malgrado dovrai aiutarci a smascherarli, anche se mi odierai per tutto questo”. Arriva un'automobile. “Adesso andiamo via assieme, è arrivata l'auto che ci porterà in un luogo sicuro” Decidiamo di fidarci e andarcene con lui. Al cinema stavamo (profeticamente ?) per andare a vedere l'ultimo episodio della serie “The Bourne”. Lo avremmo visto un'altra volta. Forse.


Il link ai primi due classificati (e altro)
http://www.officinewort.it/turno-di-notte-2013-lincipit-di-gianluca-morozzi 

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