Dall'incipit (in rosso) dovevamo continuare a scrivere un racconto compiuto in un massimo di 4500 battute.
Di seguito il mio racconto scritto nella notte del 6 settembre 2014.
Quando
la vide dalla finestra, nell'appartamento soltanto al di là della
strada ma così lontana, già con la borsetta in mano, troppo distante per
raggiungerla prima che potesse uscire e sparire, non poté fare altro
che fermarsi e stringere la pistola, a rischio di farsi partire un colpo
in tasca.
Un errore. Un numero in più, o in meno.
Lo avevano mandato nella casa sbagliata.
Adesso doveva scappare. Scappare a
perdifiato. Scappare lontano per non essere raggiunto.
Sapeva quel che sarebbe successo
adesso.
Lui, Nick, sarebbe diventato la preda.
Le regole prevedevano questo.
Art. 3 del regolamento di “12 ORE”:
“Nel caso la tua preda ti sfugga nelle dodici ore, ne prendi il
posto per le prossime dodici ore”.
La ragazza era troppo lontana e ormai
irraggiungibile e se non l'avesse freddata entro un quarto d'ora il
suo tempo sarebbe scaduto.
Poi per altre dodici ore non ci sarebbe
stato altro che fuggire, con qualcuno, che lo avrebbe braccato.
Il suo inamovibile bracciale al polso
era ancora acceso sul verde, il colore del cacciatore.
Dopo sarebbe stato indicato seguito e
monitorato da uno spettatore estratto (il navigatore) il cui unico
scopo sarebbe stato quello di farlo uccidere e vincere il grosso
premio conseguente.
Nick era arrivato quasi alla sua preda,
un solo numero civico errato lo portava da una ricca vincita e
conseguente fine del suo gioco, a rischiare tutto, compresa la sua
vita.
La ragazza era ormai sparita, il tempo
era concluso e nel bracciale il led acceso adesso era il rosso.
Questo gli confermava che era diventato preda.
Adesso non esisteva altro che fuga e
difesa.
Nel circuito segreto in cui si svolgeva
questa gara, intanto le scommesse si moltiplicavano.
L'annunciatore aveva proclamato in
diretta il fallimento di Nick e il suo tramutarsi in preda.
Gli spettatori aspettavano trepidanti
l'annuncio e l'estrazione del prossimo giocatore.
Nel calduccio del suo appartamento un
utente veniva estratto per prendere parte e mandare indicazioni al
prossimo partecipante, per far uccidere la preda delle prossime
dodici ore, Nick.
Nick non poteva far altro che spostarsi
per confondere le idee allo spettatore, magari gli andava bene e tra
coordinate e vie sbagliate avrebbe potuto anche farcela.
Non poteva chiedere aiuto a nessuno,
perché nessuno gli avrebbe creduto.
Farsi arrestare dalla polizia era una
condanna a morte, avrebbe solo rimandato l'inevitabile fine.
L'unica maniera per scamparla era di
salvarsi o di uccidere tutti quelli che avrebbero provato a uccidere
lui.
Era preparato a questa evenienza.
Allenato a correre, a lottare... a sparare.
Non c'erano altre regole che quella di
sopravvivere.
Decise di prendere la metropolitana in
direzione opposta a quella che aveva preso la ragazza, anche lei
avrebbe potuto essere la sua predatrice.
Questo non sarebbe bastato certamente.
Chissà chi in realtà sarebbe stato mandato sulle sue tracce.
Mentre il treno sotterraneo correva
tutti sembravano fissarlo. Almeno questa era la sua impressione.
Ogni persona poteva essere il killer
incaricato di eliminarlo, e alla prima occasione, magari alla
prossima fermata sarebbe successo.
Il piano era di scappare appena aperte
le porte.
Ma questo quasi non bastò a salvarlo.
Mentre stava appoggiato alla porte in attesa dell'apertura sentì un
urlo dal fondo della carrozza.
Fece appena in tempo a girarsi,
buttandosi per terra, che vide un uomo basso e tarchiato che brandiva
una pistola verso di lui.
L'urlo della signora spaventata
dall'arma, impaurì l'uomo facendolo trasalire e dando il tempo a
Nick di estrarre la sua pistola e sparare un colpo silenzioso e
preciso.
L'uomo tarchiato cadde a terra esanime.
Dilettante, pensò Nick.
Le dodici ore erano iniziate.
Cercando di non dare nell'occhio Nick
si diresse verso l'uscita in superficie.
Adesso avrebbe avuto qualche attimo di
respiro nell'attesa che il navigatore avesse il tempo di dare
indicazioni a un altro giocatore.
Perché così funzionava, un solo
killer per ogni preda.
Ma Nick non sapeva che il gioco poteva
cambiare di regole a seconda di come queste venivano proposte dagli
spettatori.
Gli spettatori capirono che Nick era
troppo esperto e preparato e decisero che la proposta di farlo
cacciare da più killer avrebbe reso più interessante la questione.
Ma Nick non era certamente preparato a
questa novità.
Dopo aver ucciso il quarto killer
chiese di poter parlare con la giuria, ne aveva facoltà per una
volta nelle dodici ore.
La giuria lo trattò molto male, era
diventato antipatico al pubblico e aveva fatto perdere molti soldi
agli scommettitori che non pensavano avrebbe resistito a tanti
attacchi.
Dopo averlo deriso, avvisandolo anche
che stavano per convergere su di lui decine di killer, chiusero i
contatti.
Nick non era disperato.
Sapeva anche dove andare. Quando aprì
la porta il navigatore rimase sconvolto nel vederlo, riconoscendolo
subito.
La ragazza con la borsetta, Alice, che
Nick aveva fatto finta di non riuscire a raggiungere facendo finta di
sbagliare indirizzo, era lì, in camera da letto.
La sua avvenenza era riuscita a
convincere il proprio navigatore a farla andare a casa sua, per
aiutarla, per non farla uccidere da quella preda troppo esperta.
Il navigatore ci era cascato senza
neanche aver il tempo di approfittarne.
E adesso tramite il collegamento del
navigatore con la sede, sapevano dove andare per far finire tutta
questa storia.
Durante il tragitto i killer stavano
convergendo su Nick, ma grazie all'aiuto di Alice e di altri la
strada era ormai spianata verso la sede di “12 ORE”.
Quando il presentatore del programma
capì che Nick stava arrivando da loro, era ormai tardi
Quella notte fu molto combattuta, ma il
piano della polizia per sgominare l'organizzazione di 12 ORE, stava
avendo successo.
Nick e Alice si erano infiltrati e se
l'erano cavata bene.
La sede fu occupata e tutti i
componenti arrestati.
Una settimana dopo.
Nick al telefono aveva appena sentito
Alice che veniva uccisa in diretta telefonica.
Il killer ci teneva a fargli sentire il
momento dell'esecuzione.
La voce dall'altra parte lo avvisava
che la luce verde non si era mai spenta per lui.
“Preparati, per le prossime dodici
ore sei in diretta”.
Le scommesse stavano ricominciando a
crescere.
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