domenica 28 settembre 2014

Concorso letterario "Turno di notte" VI Edizione (2014)


Dall'incipit (in rosso) dovevamo continuare a scrivere un racconto compiuto in un massimo di 4500 battute.
Di seguito il mio racconto scritto nella notte del 6 settembre 2014.

Quando la vide dalla finestra, nell'appartamento soltanto al di là della strada ma così lontana, già con la borsetta in mano, troppo distante per raggiungerla prima che potesse uscire e sparire, non poté fare altro che fermarsi e stringere la pistola, a rischio di farsi partire un colpo in tasca.
Un errore. Un numero in più, o in meno.
Lo avevano mandato nella casa sbagliata.

Adesso doveva scappare. Scappare a perdifiato. Scappare lontano per non essere raggiunto.
Sapeva quel che sarebbe successo adesso.
Lui, Nick, sarebbe diventato la preda.
Le regole prevedevano questo.
Art. 3 del regolamento di “12 ORE”: “Nel caso la tua preda ti sfugga nelle dodici ore, ne prendi il posto per le prossime dodici ore”.
La ragazza era troppo lontana e ormai irraggiungibile e se non l'avesse freddata entro un quarto d'ora il suo tempo sarebbe scaduto.
Poi per altre dodici ore non ci sarebbe stato altro che fuggire, con qualcuno, che lo avrebbe braccato.
Il suo inamovibile bracciale al polso era ancora acceso sul verde, il colore del cacciatore.
Dopo sarebbe stato indicato seguito e monitorato da uno spettatore estratto (il navigatore) il cui unico scopo sarebbe stato quello di farlo uccidere e vincere il grosso premio conseguente.
Nick era arrivato quasi alla sua preda, un solo numero civico errato lo portava da una ricca vincita e conseguente fine del suo gioco, a rischiare tutto, compresa la sua vita.

La ragazza era ormai sparita, il tempo era concluso e nel bracciale il led acceso adesso era il rosso. Questo gli confermava che era diventato preda.
Adesso non esisteva altro che fuga e difesa.


Nel circuito segreto in cui si svolgeva questa gara, intanto le scommesse si moltiplicavano.
L'annunciatore aveva proclamato in diretta il fallimento di Nick e il suo tramutarsi in preda.
Gli spettatori aspettavano trepidanti l'annuncio e l'estrazione del prossimo giocatore.
Nel calduccio del suo appartamento un utente veniva estratto per prendere parte e mandare indicazioni al prossimo partecipante, per far uccidere la preda delle prossime dodici ore, Nick.

Nick non poteva far altro che spostarsi per confondere le idee allo spettatore, magari gli andava bene e tra coordinate e vie sbagliate avrebbe potuto anche farcela.

Non poteva chiedere aiuto a nessuno, perché nessuno gli avrebbe creduto.
Farsi arrestare dalla polizia era una condanna a morte, avrebbe solo rimandato l'inevitabile fine.
L'unica maniera per scamparla era di salvarsi o di uccidere tutti quelli che avrebbero provato a uccidere lui.
Era preparato a questa evenienza. Allenato a correre, a lottare... a sparare.
Non c'erano altre regole che quella di sopravvivere.

Decise di prendere la metropolitana in direzione opposta a quella che aveva preso la ragazza, anche lei avrebbe potuto essere la sua predatrice.
Questo non sarebbe bastato certamente. Chissà chi in realtà sarebbe stato mandato sulle sue tracce.
Mentre il treno sotterraneo correva tutti sembravano fissarlo. Almeno questa era la sua impressione.
Ogni persona poteva essere il killer incaricato di eliminarlo, e alla prima occasione, magari alla prossima fermata sarebbe successo.
Il piano era di scappare appena aperte le porte.
Ma questo quasi non bastò a salvarlo. Mentre stava appoggiato alla porte in attesa dell'apertura sentì un urlo dal fondo della carrozza.
Fece appena in tempo a girarsi, buttandosi per terra, che vide un uomo basso e tarchiato che brandiva una pistola verso di lui.
L'urlo della signora spaventata dall'arma, impaurì l'uomo facendolo trasalire e dando il tempo a Nick di estrarre la sua pistola e sparare un colpo silenzioso e preciso.
L'uomo tarchiato cadde a terra esanime.
Dilettante, pensò Nick.
Le dodici ore erano iniziate.

Cercando di non dare nell'occhio Nick si diresse verso l'uscita in superficie.
Adesso avrebbe avuto qualche attimo di respiro nell'attesa che il navigatore avesse il tempo di dare indicazioni a un altro giocatore.
Perché così funzionava, un solo killer per ogni preda.

Ma Nick non sapeva che il gioco poteva cambiare di regole a seconda di come queste venivano proposte dagli spettatori.
Gli spettatori capirono che Nick era troppo esperto e preparato e decisero che la proposta di farlo cacciare da più killer avrebbe reso più interessante la questione.
Ma Nick non era certamente preparato a questa novità.
Dopo aver ucciso il quarto killer chiese di poter parlare con la giuria, ne aveva facoltà per una volta nelle dodici ore.
La giuria lo trattò molto male, era diventato antipatico al pubblico e aveva fatto perdere molti soldi agli scommettitori che non pensavano avrebbe resistito a tanti attacchi.
Dopo averlo deriso, avvisandolo anche che stavano per convergere su di lui decine di killer, chiusero i contatti.
Nick non era disperato.
Sapeva anche dove andare. Quando aprì la porta il navigatore rimase sconvolto nel vederlo, riconoscendolo subito.
La ragazza con la borsetta, Alice, che Nick aveva fatto finta di non riuscire a raggiungere facendo finta di sbagliare indirizzo, era lì, in camera da letto.
La sua avvenenza era riuscita a convincere il proprio navigatore a farla andare a casa sua, per aiutarla, per non farla uccidere da quella preda troppo esperta.
Il navigatore ci era cascato senza neanche aver il tempo di approfittarne.
E adesso tramite il collegamento del navigatore con la sede, sapevano dove andare per far finire tutta questa storia.
Durante il tragitto i killer stavano convergendo su Nick, ma grazie all'aiuto di Alice e di altri la strada era ormai spianata verso la sede di “12 ORE”.
Quando il presentatore del programma capì che Nick stava arrivando da loro, era ormai tardi
Quella notte fu molto combattuta, ma il piano della polizia per sgominare l'organizzazione di 12 ORE, stava avendo successo.
Nick e Alice si erano infiltrati e se l'erano cavata bene.
La sede fu occupata e tutti i componenti arrestati.

Una settimana dopo.
Nick al telefono aveva appena sentito Alice che veniva uccisa in diretta telefonica.
Il killer ci teneva a fargli sentire il momento dell'esecuzione.
La voce dall'altra parte lo avvisava che la luce verde non si era mai spenta per lui.
“Preparati, per le prossime dodici ore sei in diretta”.
Le scommesse stavano ricominciando a crescere.




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